È uno strumento indispensabile per l’endocrinologo. Consente di studiare la ghiandola in molteplici aspetti:
- Sede: si definisce se la tiroide è posta nella sua loggia normale o se ci sono sedi atipiche (es. tiroide sublinguale).
- Volume: con una semplice misurazione dei diametri si può definire se la ghiandola è normale, ingrandita (gozzo) o ridotta (es. tiroidite atrofica).
- Ecogenicità: rappresenta il grado di “luminosità” della ghiandola; la riduzione di ecogenicità (ipoecogenicità) indica, ad esempio, un processo infiammatorio come accade nelle tiroiditi autoimmuni.
- Omogeneità: il tessuto tiroideo sano è omogeneo, mentre i processi infiammatori e i noduli ne alterano tale regolarità.
- Noduli: si definiscono numero, sede e caratteri particolari, in base ai quali è possibile fare una stratificazione del rischio di malignità di ciascuno.
- Vascolarizzazione: parametro indispensabile per studiare l’ipertiroidismo, le tiroiditi e l’architettura vascolare dei noduli.
- Paratiroidi: solitamente non visibili, si evidenziano solo se patologiche.
- Linfonodi laterali del collo: se ne osserva la presenza e i caratteri di benignità.
- Trachea: si valuta se è stata deviata dalla tiroide o addirittura ne è stato ridotto il lume per la pressione che la ghiandola esercita su di essa.





